venerdì 26 aprile 2013

Perché le stelle non ci cadono in testa?

Che bello! Ogni volta che mi arriva un pacco di libri, anche se li ho ordinati e pagati io, mi sembra sempre Natale!

Tra gli ultimi arrivati (bellissimi!) c'è un libro per ragazzi davvero interessante, ben fatto e accattivante:
"Perché le stelle non ci cadono in testa? E tante altre domande sull'astronomia." Editoriale Scienza editore, collana Teste Toste.
In questo volumetto, Federico Taddia intervista Margherita Hack, ponendole domande simpatiche e
intelligenti, alle quali la nostra astrofisica risponde con arguzia e senso dell'umorismo, spiegando a noi e ai nostri figli dati e nozioni "tecniche" con un linguaggio semplice e chiaro, scherzando a volte e regalandoci anche alcune chicche personali, come quando racconta perché e come è nato il suo amore per l'astronomia, quanto tempo passa a guardare il cielo e qual'è il suo gruppo di stelle preferito.
Libro ben curato, nella grafica come nei contenuti, contiene persino le "istruzioni per l'uso" che, come da decalogo del lettore di Pennac, spiega ai ragazzi che potranno leggerlo dall'inizio alla fine, dalla fine all'inizio, saltando di palo in frasca, aprirlo a casaccio, saltellare tra le domande, approfondire gli argomenti o gironzolare da una domanda all'altra, ci sono anche dei suggerimenti alla fine di ogni risposta-capitolo che rimandano ad altre pagine con domande inerenti a ciò che si è appena letto.

Dopo aver letto questo, cercherò anche gli altri titoli di questa meritevole collana divulgativa: davvero piacevole!

(Ma quanto sono fortunati i nostri figli?! In questi anni stanno pubblicando libri meravigliosi!)

Volete sapere quali erano gli altri titoli del pacco?

Con questo post vado a trovare gli amici della Biblioteca di Filippo e del Venerdì del libro.

Il risveglio dell'orticoltrice...

calendario dei lavori agresti nella tradizione saurana

i cassoni trasparenti permettono anche di prolungare il raccolto
(qui sopra l'insalatina e l'ultima bieta di dicembre, sotto la neve)

raccolto 2012 - Pileikele


la pianta madre del cappuccio saurano
 conservata al riparo per  mantenere la semenza
 Finalmente la neve nell'orto si è sciolta e, col risveglio delle prime erbe spontanee si risveglia in me la voglia di fare orto.

La terra nel mio piccolo appezzamento è ancora fredda e in giro ci sono ancora chiazze di bianco, ma i crocus e la farfara sono sbocciati, segno che siamo usciti davvero dal (lungo) inverno.

Ieri mi sono azzardata a seminare il primo radicchietto da taglio nei cassoni di presemina, per anticipare un po' la raccolta e tornare ad essere indipendenti, almeno in materia di verdura e almeno fino alla fine dell'autunno.
Appena la terra si sarà intiepidita, poi, potrò seminare le altre colture, che non sono moltissime alla nostra altitudine: piselli, fave (di una varietà locale che fortunatamente non abbiamo ancora perduto), radicchi e insalate vari, patate, cavoli cappucci, broccoli, cavolfiori, verze e simili, porri, zucche, zucchine, cipolle, aglio (ma quello l'ho seminato in autunno), tegoline (fagiolini), carote, sedano (coste e rape).... forse non sono poi così poche!
Diciamo che quassù in Pileikele non riesco a coltivare peperoni e melanzane, pomodori e fagioli (anche se credo che ci proverò di nuovo), carciofi e angurie e meloni e molte altre colture tipiche di paesi più soleggiati, ma non mi dispiace poi così tanto, più che altro mi mancano i pomodori, ma quelli me li regala uno zio di poche parole ma di gesti concreti che abita un po' più a valle, io in cambio coltivo qualche cappuccio in più anche per lui e la nonna.

E ora sarà meglio andare, finché non piove, la pulizia del terreno mi aspetta!


martedì 23 aprile 2013

SegnaLibri 4


Ciao! Il SegnaLibri di oggi contiene diversi titoli interessanti: pronti con carta e penna per segnarsi i titoli? ;)

Il Drago Pacioccone
K. Grahame
Invenzioni e scoperte
Bartalozzi Giulia
La coperta forunata
Tony Ross
Ossa, trippe, budella e altre meraviglie …
Nick Arnold
L’albero, orologio delle stagioni
Gaud Morel
L’orchestra e i suoi strumenti
José Féron
Il cielo, il sole e il giorno
Gian-Pierre Verdet
In gita nel bosco
D. Barbey
9 storie di principesse (Mondadori, 1997)
AA VV
6 storie di fantasmi (Mondadori, 1997)
AA VV
Favole al telefono
Gianni Rodari
2 occhi 2 nonni
Una bambolina piccola piccola
Marie-Hélène Delval
Tommy Scuro e il manoscritto scomparso
F. Ruggiu Traversi
Aiuto… gli gnomi!
P. Stewart
Attenti al mostro
P. Stewart
Il professore non è matto
G. Bordiglioni
L’alzabambini
D. Donati
Un mago in carta e ossa
V. Borgese
I libri sbiaditi
M. Cassini
Alto, forte, con i capelli un po’ lunghi
Ruben Marini
Giulia B. e la fatina dei denti
Barbara Park
Giulia B. aiutante in cuina
Barbara Park
Giulia B. e gli occhiali viola
Barbara Park
A. Benevelli
Gira Giraffa nel regno del Re Devo
A. Benevelli
Anna, la Terra è la casa di tutti
Nicoletta Bertelle
Gli amici di Anna
Nicoletta Bertelle


Tommy scuro - illustrazione i Matteo Piana



giovedì 18 aprile 2013

Briciole...


Perché i "furbetti" e gli arroganti traffichini senza arte né parte spesso ricoprono ruoli di comando o hanno in qualche modo "potere"?
Perché i miserabili che gli girano attorno li lasciano autoincoronarsi "reucci" e gestire la pagnotta sperando meschinamente di raccoglierne le briciole o qualche tozzo lasciato cadere a terra come si lascia l'avanzo ai cani.

Stupidi miserabili.



martedì 16 aprile 2013

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo


Sono delusa e mi sembra di perdere le speranze.
vedo sempre più spesso le persone rivelarsi per quello che sono in realtà, scoprendo le loro menzogne gratuite e fuorvianti, le loro false ideologie e la loro ipocrisia.
Molti, troppi sono gli egoisti, malati di estremo protagonismo, che fanno gli "alternativi", si fingono spiriti comunitari mentre in realtà sono solo avidi e infidi come serpenti affamati.
La cosa che più mi rattrista è constatare di non potersi fidare che di pochissime persone, rare anime affini che vivono in maniera palese e portano sprazzi di benessere emotivo nei luoghi che visitano.

Francamente sono stufa di incontrare persone che predicano la comunitarietà e poi venderebbero la madre per i propri interessi. Trovo che ci sia troppa gente ancora impegnata a perseguire qualche miserabile forma di potere a costo di scavalcare, ferire e distruggere qualcun'altro.
Questa forma di rivalità estrema, di "scollegamento" tra le persone e tra i singoli e la società ci ha portato ad una crisi che da anni ormai riempie le bocche e i giornali di vacue parole, ma ancore troppe persone non hanno capito che, per uscire da questo periodo cupo, bisogna cambiare rotta, è necessario rivedere i nostri comportamenti, "farsi un esame di coscienza", come si diceva una volta.

Sono stanca anche di sentire dire che bisogna ribaltare il Parlamento, cambiare la politica, cacciare i rom e gli immigrati che "ci rubano il lavoro e i soldi delle nostre tasse", che "vivono e si arricchiscono a spese nostre senza contribuire".

Lo vogliamo capire o no che questa dannata classe politica rappresenta effettivamente buona parte degli italiani? Furbetti, arrivisti, traffichini, baciapile, voltagabbana, puttanieri e misogini: guardiamoci attorno e scopriremo quanti ne incontriamo tutti i giorni.
Poi ce la prendiamo con chi è diverso, ci facciamo la guerra tra poveri lasciando che qualcuno ci costringa (come schiavi buttati nell'arena) a combatterci per una casa popolare, per un sussidio, per qualche miserabile sconto.

Ma, appena se ne presenta l'occasione, quanti di noi si fanno remore ad approfittare della debolezza altrui? Quanti, pensando di essere scaltri, tradiscono e rubano, evadono dai propri doveri e si ricordano solo dei diritti?

Non possiamo cambiare la società partendo dal governo: dobbiamo cambiare prendendo in mano le nostre vite, prima di tutto, la comunità in cui viviamo, il Comune, l'associazione, il clan o il club di cui facciamo parte. Poi si può passare alla Provincia, alla Regione, allo Stato.
Ma, quanto è vero!, lo Stato siamo noi, benché a molti di noi non sembri; la società non può migliorare per miracolo se noi per primi non ci comportiamo in maniera corretta, se ognuno di noi guarda solo ai propri bisogni.

È ora di abbandonare questi atteggiamenti da ignoranti senza cervello.
È ora di cambiare in meglio, cominciando da noi stessi.



«
 Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. »      
(Mahatma Gandhi)


SegnaLibri 3


Bentornati! Il SegnaLibri di oggi punta molto sulle "prime letture", con storie divertenti, ironiche e fantasiose. Buona lettura!


Pingu e il circo del villaggio
Tony Wolf
La coperta fortunata
Tony Ross
Isole nella scodella
Angelo Ferrarini
Agura trat
Roald Dahl
Poldo e la gara di pittura
Adèle Geras – Tony Ross
Napoleone e l’eroico salvataggio
Adèle Geras – Tony Ross
Clementina e il gattino senza mamma
Adèle Geras – Tony Ross
Jolanda e il vestito rosso
V. Costetti – M. Rinaldini
Stefano, il papà e gli spinaci
V. Costetti – M. Rinaldini
Jolanda, Stefano e il trenino
V. Costetti – M. Rinaldini
Zezè e Cocoricò
Ivan Sciapeconi
Nicolò e i birilli
Ivonne Mesturini
Bob, cagnolino curioso
Luigino Quaresima
Il pianeta della felicità
Luigino Quaresima
Borgomatto
Hermann Krekeler
Amici amici a spasso
Helme Heine
Giulio Coniglio e il leone forestiero
Nicoletta Costa
La nuvola Olga
Nicoletta Costa
Il sole e il girasole
Nicoletta Costa
Troppi orsacchiotti
Gus Clarke
Se dai un biscotto a un topo…
Felicia Bond
La principessa numero due
H. Oram – T. Ross
Viva la scuola!
Zoë e Tony Ross
Il brutto anatroccolo
R. Piumini
Il boscaiolo furioso
Pef
E buon compleanno all’orso!
Antonie Schneider
Il paese all’incontrario
Lidia Ravera
Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri
Giulia Orecchia
Inseguendo Degas
Gli Sporcelli
Roald Dahl









venerdì 12 aprile 2013

Consigli di letture 9 - Mr. Jones e lo zoo della Torre di Londra





Questa settimana il mio inseparabile compagno di viaggio è Balthazar Jones, proprietario della tartaruga più vecchia del mondo, beefeater ( nomignolo con cui vengono comunemente chiamati i guardiani della Torre di Londra, ma il nome corretto è Yeoman Warder of Her Majesty's Royal Palace and Fortress the Tower of London, and Member of the Sovereign's Body Guard of the YeomanGuard Extraordinary : capirete quindi la necessità di un nomignolo!) , uomo pacato ma corroso dalla sofferenza della perdita dell'unico figlio, marito devoto e innamorato che dovrà salvare il suo matrimonio dai luttuosi silenzi seguiti alla morte del ragazzino, barbuto guardiano a cui è stato affidato il compito (ingrato e ricco di imprevisti) di guardiano del ri-creato zoo della Torre di Londra.


Intorno a lui gravita la comunità bislacca e curiosa legata alla Torre, con il prete innamorato della locandiera (incinta all'insaputa di tutti), il guardiano dei corvi geloso della nuova attrazione, i turisti invadenti e sciocchi, lo Yeoman Gaoler e la sua abitazione infestata dai fantasmi, le tresche e gli amori segreti consumati in fretta cercando di tenersi lontani da sguardi indiscreti.
Inoltre le storie parallele della moglie greca del nostro anti eroe, Hebe, che lavora all'Ufficio Oggetti Smarriti della Metropolitana di Londra e incontra ogni giorno nuove stranezze, condividendo rituali giornalieri con la simpatica e morbida collega Valerie Jennings.

Con l'ironia discreta e gradevole tipica della narrativa british, l'autrice ci accompagna a curiosare nella Storia londinese e nelle storie quotidiane dei personaggi che popolano il suo romanzo, facendoci godere della scrittura accurata e mai scontata e delle "chicche" storiche che condiscono questo bel libro e stimolano l'approfondimento.

Consigliatissimo.
 

 Questo post partecipa al Venerdì del libro di HMM.


martedì 9 aprile 2013

SegnaLibri 2


Ciao a tutti! Con qualche piccola modifica grafica, ecco un altro SegnaLibri30 libri dedicati alle classi prima, seconda e terza elementare (indicativamente... nulla vieta di leggerli anche ai bimbi più piccoli o farli leggere ai più grandi!).



Milly, Molly e il toro Totò
Gill Pittar, Cris Morrell
Milly e Molly hanno un nuovo amico
Gill Pittar, Cris Morrell
Il sole e il girasole
Nicoletta Costa
Il compleanno di Giulio Coniglio
Nicoletta Costa
Topazio poeta
L. Serofilli, A. Benevelli
L. Serofilli, A. Benevelli
Anna, la Terra è la casa di tutti
N. Bertelle, Maria L.Giraldo
Storie del piccolo Franz
Christine Nostlinger
La grande festa di Victor il solitario
Hazel Townson
L’anello magico e la fabbrica degli scherzi
Terry Deary
La cassiera di sangue blu
Andrew Matthews
L’Orso e L’Eremita
John Yeoman
Tommy Scuro e il segreto di Villa Brivido
F. Ruggiu Travesi
Un attimo prima di dormire
Stefano Bordiglioni
Azzurrina
Angela Nanetti
L’incredibile storia di Lavinia
Bianca Pitzorno
Jacob Due-Due Contro Zanna Incappucciata
Mordecai Richler
Jacob Due-Due e il dinosauro
Mordecai Richler
Giulia B. e la festa di compleanno
Barbara Park
Giulia B. e l’innamorato misterioso
Barbara Park
Il paese all’incontrario
Lidia Ravera
Una principessa insopportabile
Martin Auer
Gigi Bigot, Josse Goffin
La gattina che voleva tornare a casa
Jill Tomlinson
Jill Tomlinson
Gira Giraffa nel paese degli animali
L. Serofilli, A. Benevelli
Minty e Tink
Emma Chichester Clark
Giochi di streghe, giochi di fate
Eva Montanari
Cara Pecorella…
C. Kempter, F. Weldin
Veronica, ovvero “i gatti sono talmente imprebedibili!”
Angela Nanetti












lunedì 8 aprile 2013

Incontro in biblioteca con Devis Bonanni


Venerdì scorso ho avuto il piacere di ospitare Devis Bonanni in biblioteca, incontro che si è tramutato in aperitivo letterario (il primo nel mio piccolo paese).
Per chi non lo sapesse, Devis è un ragazzo carnico che ha scelto -coraggiosamente e decisamente controcorrente rispetto alla massa- di vivere una vita di autoproduzione e decrescita.
Sulla sua esperienza, ancora in evoluzione, ha scritto un godibilissimo libro edito da Marsilio: "Pecoranera" e tiene un blog in cui aggiorna le molte persone interessate al suo "esperimento" e da cui lo si può contattare per andare a trovarlo con la formula dello "scambio lavoro", lui ti ospita e tu puoi provare qualche giorno a contatto con la natura, lavorando con lui nelle sue serre, nel campo e condividendo con lui sani pasti vegetariani col sapore della Carnia.
Contadino? Riduttivo. Agricoltore? Non proprio, non lo fa per "vendere", ma più per sussistenza (magari poi può vendere le eccedenze, ma non è un imprenditore). Hippie? Ben lontano anche da quello. Scrittore? Sì, ma direi in maniera secondaria rispetto al suo progetto.
Qualcuno gli ha dato del parassita perché non contribuisce alla crescita del PIL, qualcun'altro lo etichetta come "figlio di papà" perché ha avuto la fortuna di poter vivere in una casetta (ma è un prefabbricato post-terremoto!) lasciatagli dai suoi genitori.
Io invece l'ho trovato un giovane uomo pacato e umile, senza la minima boria (non è certo lì per insegnarti a vivere, lui) e più aperto di quello che pensassi.
Mi è sembrato che, nonostante la giovane età, sappia benissimo che il suo percorso di crescita non sarà sempre lineare e che, come già successo, ci sono momenti in cui bisogna rivedere le nostre aspettative e cambiare leggermente percorso, pur mantenendo la stessa finalità.
Ed è anche parecchio intelligente, oltre che disponibile al dialogo.

La saletta della biblioteca era gremita di persone di varie età, donne, uomini, anziani e bambini, benestanti e operai, tutti molto interessati alle sue parole e con molte domande da porgli, tanto che l'incontro si è protratto per più di 2 ore.
E, tra un bicchiere di vino e uno stuzzichino, Devis ci ha raccontato di come è nato il suo progetto, dei cinque anni da pendolare per lavorare come tecnico informatico in città, della sua voglia di vivere la propria terra in maniera più completa, dei suoi primi tentativi, del suo diventare vegetariano per un ragionamento diverso dalle solite questioni genericamente etiche, delle difficoltà e dei piaceri, del rapporto con gli altri giovani e con i conterranei.
Poi, visto che siamo un paese che non ha mai dimenticato l'agricoltura di sussistenza (l'orto familiare, per intenderci), ci siamo pure scambiati idee e opinioni sulla gestione di quei fazzoletti di terra che tanto amiamo e tanto ci fanno sudare (qui in montagna diventa particolarmente dura!).

Si è parlato di Permacultura, di agricoltura biodinamica, di tecniche moderne e non, di tecnologia pulita e di decrescita felice; si è parlato di "fare rete" e di convivenza, di condivisione e della tendenza a guardare oltre regione che ci fa sentire soli.
Abbiamo parlato molto e di molte cose, abbiamo gettato semi "mentali", roba che germoglia quando trova terreno fertile nelle nostre menti.

Sono contenta che abbiano partecipato in molti e sono grata a Flavio e Gianna che hanno offerto l'aperitivo analcolico, a Iole che ci ha mandato del buonissimo pecorino sardo e le squisite zucchine sott'olio (ormai ricetta di famiglia) e a Raffaella, che ha portato una deliziosa torta salata agli spinaci e, sopratutto, mi sostiene sempre dandomi coraggio e supporto per queste iniziative.

Grazie poi a Devis, arrivato in bici (saranno circa 40 km. di salita da casa sua a Sauris!) con la bisaccia così piena di esperienze e buona volontà che a stento riusciva a contenere anche un cambio di vestiti.
Questa volta ha voluto/dovuto tornare subito a casa, sempre su due ruote, nonostante l'acquerugiola, il freddo, il buio della sera e i nostri ripetuti inviti a fermarsi ospite in un caldo e accogliente albergo. La prossima volta speriamo voglia fermarsi un po' di più, magari godendosi un pomeriggio o una serata di riposo con la sua compagna. :)









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