martedì 22 ottobre 2013

Transumanza.

Da un paio di mattine il nostro risveglio è rallegrato dal belare delle pecore e delle capre, a volte sommesso, altre squillante, nelle varie intonazioni degli agnelli o di un caprone solitario.



I campanacci, che portano subito gioia.



Il ragliare improvviso degli asini, che sembra vogliano rispondere all'abbaiare secco come un rimprovero dei cani (bastardi, ma solo geneticamente, non come certi umani).



Ogni tanto i richiami gutturali e potenti dei pastori, i loro fischi variamente modulati, spezzano l'armonia dei suoni delle bestie e scombussolano il gregge, facendogli cambiare assetto per non farle allontanare o per spostarle in un pezzo di prato migliore.








Vedeste le corse di quei cagnoni -affettuosi e leali quanto severi e attenti- che radunano gli ovini facendo assumere alla massa bianca diverse forme, come in una meravigliosa coreografia!







Il sole inonda i campi, salendo oltre le cime; i colori brillano in tutte le loro sfumature, col giallo degli aceri e il rosso dei faggi, il verde chiaro dei larici e quello più scuro degli abeti.
Nel cielo, nuvole bianche portano la loro ombra su pendii e conche e pianori.



L'autunno non durerà ancora a lungo, le bestie vengono spostate in campi più a valle: la transumanza segna l'arrivo del freddo.

E noi ci godiamo gli ultimi pomeriggi di gioco tra le foglie.


1 commento:

  1. Ciao anche questo mi pare un post da appuntare sul frigopics, che ne dici?
    Io intanto ho segnalato quello che mi avevi dato tu nel capitolo primo :) Buon pomeriggio. Cris

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