venerdì 31 maggio 2013

Il gioco del tempo - I Venerdì del Libro.

"Il gioco del tempo" di Alfredo Stoppa, illustrato da Chiara Carrer.


Nel parcheggio di un non-luogo che ingoia intere famiglie attirandole con musichette e messaggi lanciati da troppi altoparlanti, un uomo ritrova inaspettatamente sé stesso bambino, ma prima di capirlo chiacchiererà con lui per tutto il libro, mentre intorno a loro un mondo caotico e consumista gira vorticosamente.


Mentre lo leggevo, l'immagine dello scrittore -seduto con un ragazzino allampanato lì accanto- mi si è presentata in testa riempiendomi di affetto.

Libro delicatamente onirico, dolcemente struggente, breve ma d'impatto. Adorabile.

Per la cronaca, il nostro libro ha una dedica autografa che trovo dolcissima.

Questo post partecipa al Venerdì del Libro e alla Biblioteca di Filippo.

giovedì 30 maggio 2013

Il mio ruolo di madre.

Bambini miei,

quante volte ho pensato di smetterla di combattere contro i mulini a vento... 
Quante volte mi sono detta che sarebbe meglio se facessi la "brava casalinga" occupandomi solo di cibo, pulizia e piccoli malanni... 
Quante volte ho dubitato dell'importanza del mio contributo per migliorare il mondo in cui viviamo...


Eppure. 

Eppure no, non credo che l'essere madre si fermi alla cura della casa, al nutrimento del corpo, al disinfettare le piccole ferite:

sono fermamente convinta che sia altrettanto importante che io abbia cura del vostro futuro, che io nutra la vostra mente, che io cerchi di combattere le infezioni terribili che sono l'ignoranza, l'indottrinamento, l'inquinamento della natura e delle coscienze.

E allora vado avanti, sbatto, barcollo, cado e mi rialzo, a volte riesco a fare qualcosa di buono, a volte aggiungo il mio contributo -magari piccino- al nostro e al vostro domani; ci provo, bambini miei, testardamente tento di migliorarmi e di lasciarvi in eredità la possibilità di essere migliori di me, in un mondo migliore.

Voi perdonate, se potete, la mia imperfezione, i miei momenti di rabbia e le mie piccole mancanze: non sarò perfetta, ma vi amo immensamente.






martedì 28 maggio 2013

Dislalia?

Progressi da parte di Hilde.
La logopedista ci ha dato da fare esercizi e giochini per agevolare il controllo dei movimenti di lingua e labbra e per la gestione del fiato; in effetti mi aspettavo che ce li desse al primo incontro: non mi ero resa conto che i le prime tre visite erano "preparatorie".

Noi ci siamo impegnate ogni giorno, divertendoci a soffiare sulle candele facendo tremolare la fiamma senza però spegnerla, cercando di fare grandi bolle di sapone che non si stacchino dal loro cerchio, intonando note lunghe e modulando cambi di tonalità; abbiamo fatto linguacce speciali davanti allo specchio e fatto schioccare la lingua imitando il "clop clop" degli zoccoli dei cavalli, cantando poi

"Cavallino mio galoppa, 
che ti salto sulla groppa, 
anche se son piccolino, 
cavalcar son proprio bravo! 
Cavallino, per piacere, 
fai attenzione a non farmi cadere..." ;

abbiamo coniato la frase "Le babette benedette fanno BLA BLA BLA BLA...." (grande conquista quella del BLA, c'è di mezzo una "L"!) e le ho cantato "Blu le mille bolle blu".

Abbiamo anche continuato a ripetere le paroline acquisite recentemente, aggiungendone qualcuna (lei una sera mi ha detto "Sì mamma, sono stanca. Sono S...Stu-fa!" sorridendo felice della sua nuova vittoria) e, ieri sera, le è finalmente riuscito di canticchiare "LA LA LA- LA LA", che sembra nulla, ma per noi è un importantissimo passo avanti.

Festeggiamo ogni settimana di sforzi con un regalino e ogni sera con grandi baci e abbracci (anche il movimento in fuori delle labbra per mandare o dare baci ci serve come esercizio).

Sono molto fiera di lei!



domenica 26 maggio 2013

Piccola storia dell'orto naïf di Pileikele. 4 - Matto maggio

La nevicata del 24/25 maggio ha buttato giù il mio morale e le mie giovani piantine (consiglio: non abbiate mai troppa fretta di seminare se vivete al nord, a me stanno marcendo i semi nella terra), per fortuna oggi c'è il sole che scioglie neve e malinconie...





... e, approfittando del sole, oggi ci siamo dati al taglio degli alberi che toglievano luce e nutrimento al nostro orto...





... Hilde mi ha confidato: "Sai mamma, mi sono commossa" "Perché, tesoro?" "Perché papà è così bravo a tagliare la legna!" ...
Ecco la nostra principessa innamorata del papà. 

sabato 25 maggio 2013

Incontro in biblioteca con Eva Montanari

Ieri pomeriggio, nonostante la neve che fioccava, disturbatrice, fuori stagione, dopo un viaggetto di qualche centinaio di chilometri, è arrivata nel nostro piccolo paese Eva Montanari, autrice di meravigliose storie illustrate per bambini.


 Eva ci ha mostrato i bozzetti e le tavole originali del suo ultimo libro: "Indovina chi viene a cena", storia poetica di una nonnina cieca che ogni giorno riceve a cena ospiti specialissimi (chi arriva con un proprio ritratto che ingrassa per lui, chi in veste di blatta, una fanciulla dai capelli turchini, una balena bianche in fuga, un uomo di latta...) e ogni volta ascolta le loro storie... raccontate in realtà dall'amorevole nipote che arriva ogni sera, puntualmente, per far sognare l'anziana non vedente.

Leggendo il libro e confrontando i disegni stampati con gli schizzi, i bambini hanno potuto farsi un'idea di come nasca, si modifichi e come poi venga pubblicata una storia illustrata.




















 I coraggiosi che sono arrivati in biblioteca anche dal paese vicino, hanno visto Eva all'opera in un simpatico laboratorio che ha coinvolto i bambini nella creazione di disegni "matti" e divertenti......







Abbiamo anche guardato gli "schizzi" di partenza di "Inseguendo Degas"...
















Insomma, il pomeriggio è stato creativo e divertente, i bambini erano molto coinvolti e la biblioteca ha guadagnato un'altro po' di colore!

Un caldo grazie a Eva e a Silvia per la loro coinvolgente simpatia!


Chi è Eva Montanari...



Eva Montanari nasce a Rimini, nel 1977. Si diploma all’Istituto d’Arte di Riccione e in seguito all’Istituto Europeo di Design a Milano. Da sempre interessata al mondo dei libri, come autrice e illustratrice pubblica in Italia, Francia, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Giappone e Taiwan. I suoi libri vengono anche tradotti in Spagna, Portogallo, Corea, Croazia, Finlandia, Polonia, Turchia. In Italia realizza anche disegni per calendari, riviste, copertine e manifesti. Espone in collettive e personali in Italia e all’estero. Nel 2002 con il libro Chissà com’è il Coccodrillo… pubblicato da Edizioni Arka, vince il premio Alpi Apuane, e nel 2004 il libro Show; Don’t Tell! vince il premio Parent’s Choice (USA). Dal 2000 al 2003 le sue illustrazioni vengono selezionate ogni anno alla Mostra degli Illustratori alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Nel 2004, 2005 e 2006 le sue illustrazioni sono selezionate dalla Society of Illustrators di New York per l’esposizione The Original Art Show. Da qualche anno conduce laboratori d’illustrazione in Italia e all’estero. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Buffonaggi, Edizioni Arka 2006; A very full morning, Houghton Mifflin 2006; My first..., Houghton Mifflin 2007; Witches and Fairies, Meadowside 2006 e Kite Edizioni 2007; Princess Matilda, Meadowside 2007;Da quando è arrivato Lallo, Kite Edizioni 2010; Quante Gocce in città, Logos 2010; Inseguendo Degas, Kite Edizioni 2011;
 A wolf’s tail, Parragon 2013;    Indovina chi viene a cena?, Edizioni Kite 2013.

venerdì 24 maggio 2013

IL LIBRO DI TUTTE LE COSE - - I Venerdì del Libro.


"Il libro di tutte le cose" di Guus Kuijer edito da Salani.

La commovente storia di un ragazzino nell'Olanda degli anni '50 e della sua famiglia in cui ogni componente, pur vivendo sotto lo stesso tetto, vive isolato dalle proprie paure: la sorella maggiore si ripara dietro al suo essere apparentemente sciocca, la madre succube di un marito padrone, il padre a sua colta succube di una religione severa e oppressiva che lo spinge ad essere talmente autoritario da sconfinare -troppo spesso- nella violenza domestica.

Il toccante racconto del riscatto del protagonista e delle donne che vivono attorno a lui, dalla madre e la sorella, passando per l'amica con una gamba di cuoio e la zia picchiata dal marito perché rea di aver indossato pantaloni, con una ribellione pacifica catalizzata dall'anziana vicina di casa -anticonformista, vedova e comunista e perciò additata come strega-, ribellione che  nasce con la creazione di un gruppo di lettura ad alta voce, organizzato proprio nella casa di questo padre-padrone, che rimarrà esterrefatto e terrorizzato dallo sconvolgimento culturale in atto nel suo "regno".

Un bambino che vede Gesù e gli parla col cuore aperto, a cui hanno fatto perdere Dio a suon di botte, che si sente solo ed incompreso, ma che con la sua dolcezza, la sua sensibilità e la sua curiosità offre una concreta spinta all'autoaffermazione e alla rivincita a chi gli sta attorno, oltre che a sé stesso.

Un altro libro per ragazzi letteralmente delizioso, godibilissimo anche da adulti.

Partecipo per il rotto della cuffia al Venerdì del libro di HMM e alla Biblioteca di Filippo.

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Aggiornamento del giorno dopo:


Leggo sulla bacheca di Alfredo Stoppa una frase che voglio condividere qui.
" Voi la sapete la differenza fra un libro per bambini e uno per adulti? Io no. Da piccolo mi sembrava che fossero per bambini tutti i libri interessanti, mentre quelli noiosi erano destinati ai grandi. Ormai non sono più un bambino e divido i libri in due categorie buoni e cattivi, oppure interessanti e noiosi. Il brutto è che non so nemmeno tanto bene che differenza ci sia fra bambini e grandi. Si ritiene comunemente che durante l'infanzia vada tutto bene, che la vita sia bella e che il mondo sia una specie di gelato gigantesco , mentre l'età adulta è piena di problemi e momenti difficili. È chiaro che ragionamenti del genere non sono altro che stupidaggini"
Parole di Benjamin Tammuz






mercoledì 22 maggio 2013

DISEGNI CON LA SCHIUMA

 Qualcuno di voi si ricorda la mitica enciclopedia per bambini "I Quindici"?
Erano appunto quindici volumi, ognuno dedicato ad una tematica particolare (favole e storie, rime e filastrocche, fare e costruire, personaggi famosi ecc., c'era anche un volume di puericultura dedicato ai genitori) con sottotitolo "I libri del come e del perché".
Io possiedo l'edizione del '71 con la quale sono cresciuta e che ho amato tantissimo ed ora ho pensato di rispolverare il volume del "Fare e Costruire", in cerca di spunti per passare in casa i pomeriggi piovosi.






Tra le tecniche di pittura ho  ritrovato questa e voglio condividerla con voi.


Per prima cosa dovrete procurarvi

  • mezza tazza di detersivo in polvere o una tazza di detersivo liquido
  • 2 cucchiai di amido liquido
  • cartoncino (nel libro c'è scritto carta da pacchi scura, ma il cartoncino riciclato da una confezione di cereali finita andrà benissimo, l'unico problema è che tenderà a bagnarsi un po')
  • colori a tempera, colorante alimentare o gessetti colorati ridotti in polvere
  • un frullino
  • una terrina
  • un cucchiaio
  • e un vecchio giornale o una cerata per proteggere il tavolo.
Sbattete il detersivo e l'amido in una terrina con un frullino (se avete quello manuale a manovella sarà divertente farlo usare ai bambini più grandini).
Quando l'impasto è soffice e cremoso è segno che avete agitato abbastanza.

Dividete la schiuma in alcuni contenitori più piccoli e aggiungete un po' di colore mescolando bene il tutto e aggiungendo colore se si desidera una tonalità più scura.

A questo punto, avrete schiuma sufficiente per tre o quattro "quadri" e siete pronti per l'avventura: non vi resta che stendere i giornali o la cerata sul tavolo e provare la nostra "nuova" tecnica pittorica direttamente con le dita, per il piacere dei più piccini.

Se la schiuma dovesse asciugarsi troppo, aggiungete un po' di amido liquido, sempre mescolando bene.

Buon divertimento!!!

 
















domenica 19 maggio 2013

GNOCCHI DI PANE E ERBE SELVATICHE

Approfittando di un attimo di tregua da parte della pioggia, sono uscita fuori casa a raccogliere erbe spontanee, in particolare ortiche e silene (che noi chiamiamo khere), per fare gli gnocchi alla saurana.

Gli ingredienti sono semplici e poveri, il risultato è eccezionale.

Raccolta di erbe

La fornitrice di uova


Tagliare il pane secco in maniera grossolana e aggiungervi abbastanza latte (caldo se si vuole fare in fretta) per ammollarlo senza coprirlo;








aggiungere le erbe cotte e strizzate, 2 o 3 uova piccole (a seconda della quantità di impasto), sale, noce moscata a piacere e frullare con un frullatore ad immersione .                                                                                                            


Aggiungere un po' di farina fino a raggiungere una consistenza tale da permettere di raccogliere l'impasto con un cucchiaino formando gnocchetti abbastanza sodi da tuffare in acqua salata bollente.


Fare una prova tuffando 4 o 5 gnocchi ed asssaggiare: in caso siano troppo molli aggiungere un po' di farina, se troppo duri ammorbidire con un po' di latte l'impasto.
Man mano che si preparano, (gli gnocchi sono cotti quando tornano a galla), raccoglierli con una schiumarola  e metterli in una padella larga con burro fuso, olio o sugo di pomodoro, a seconda di come si desidera condirli. Io li adoro con burro e ricotta affumicata grattugiata, ma anche con un semplice sugo di pomodoro sono ottimi!

Buon appetito!





venerdì 17 maggio 2013

Consigli di lettura 10 - La compagnia della Selva Bella, Il tesoro del bigatto, Le città del diluvio

Questa settimana vi voglio proporre tre libri di Giuseppe Pederiali, ormai difficilmente reperibili, ma in molte biblioteche li potete ancora trovare.
Sono storie ambientate in Emilia Romagna nel medioevo, con protagonisti la natura, la fame, astuti popolani o nobili intenti a ricucire strappi diplomatici (come Matilde di Canossa nel Tesoro del Bigatto) e le "fole", ovvero le storie di streghe, di draghi, di basilischi e tutte quelle creature scaturite dalla fervida immaginazione di chi, nella più cupa ignoranza, doveva pur dare un nome alle cose e alle paure.

Adatti a lettori adulti come ai ragazzi delle medie (i quali potranno ritrovare la Storia studiata a scuola, ma molto più invitante), in effetti sono stati stampati in più versioni, come quella scolastica di Mondadori de "Il tesoro del Bigatto", con schede di approfondimento e spiegazioni dei termini meno usuali.


                                                                                      
   




Giuseppe Pederiali, nato a Finale Emilia nel 1937, qualche mese fa ha avuto un incidente che ne ha causato la morte.
Era un narratore eccezionale ed un uomo di rara gentilezza, pensare che non potrò leggere altri suoi romanzi o nuovi gialli con protagonista Camilla ("Camilla nella nebbia" inaugurò una serie di quattro libri incentrati sulla figura di una detective emiliana) mi intristisce molto.
A chi ancora non ne conoscesse le opere, un invito a scoprire la sua bravura, che immancabilmente cattura il lettore.


Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HMM. 

martedì 14 maggio 2013

Dislalia - seconda settimana

Sempre meglio: Hilde si autocorregge spesso sulle paroline che abbiamo introdotto durante la prima settimana, continuiamo a ripeterle e abbiamo aggiunto alcuni termini:

  • NEVE - NAVE
  • VASO - VISO
  • FUNE
  • FOTO
  • SOFIA
  • FESTA
  • VANO
  • VINI.

    Oltre a questi, ogni tanto prova a correggere qualcosa in più, per esempio stasera voleva dire "bus" (nel senso di autobus), ma non la capivo perché lo pronunciava "but": quando poi ho afferrato il senso, l'ho aiutata e, con un minimo sforzo, è riuscita a dirlo con la "S" finale.
    Sono contenta.


    Fra una settimana torneremo dalla logopedista, intanto continuiamo a migliorare.




Un Non-Luogo alienante.

Prendo in prestito un'illustrazione vista sulla pagina di Alfredo Stoppa per farvi capire cosa ho visto la settimana scorsa:
Tavola tratta da "Cappuccetto Rosso: una fiaba moderna" di Roberto Innocenti

O almeno questo è quello che mi è parso di vedere entrando al Città Fiera di Udine. Forse per molti è normale, ma io entro in posti del genere meno di una volta all'anno e, quando lo faccio, vedo un mondo a me lontano e ne studio con distaccato interesse le dinamiche.

Una mamma che fa misurare alcune paia di scarpette col tacco alla figlia di 8/9 anni...

una donna con decine di potenziali acquisti sparpagliati davanti a sé telefona all'amica descrivendoli tutti e cercando conferme ("...quasi quasi chiudo gli occhi e li scelgo tutti!")...

scaffali immensi e altissimi con prodotti tutti uguali, ma leggermente diversi....

immensi parcheggi a più piani...

il commesso che mi spiega come ora quando scrivono "punto vita regolare" sui pantaloni intendono quello che pochi anni fa era "vita bassa", che la "vita bassa" ora è inguinale, che se voglio un paio di pantaloni comodi ho sbagliato negozio (tra parentesi, il commesso mi è piaciuto un sacco e lo vorrei come mio amico "sporadico") ...

emarginati ignorati, bambini strattonati, piedi strascicati, vestiti firmati, vestiti s-firmati, lavoratori sfruttati, involucri inutili gettati, colori sgargianti, bisogni indotti, tempo sprecato, alienazione.

Però ho giocato e mi sono divertita a misurare, fotografare e riporre al loro posto un paio di scarpe che mi sono piaciute, ma per la vita che faccio sarebbero state inutili: eccole.