sabato 2 marzo 2013

Quando un libro ti "salta" in braccio...

L'altro giorno mi sono messa a ri-leggere "Il paradiso degli Orchi", dopo che il libro in questine mi ha chiamata dalla libreria. Sì, davvero, non mi passava nemmeno per la testa di tornare su Pennac in questo periodo, ma non ho potuto fare a meno di prenderlo in mano e cominciare a sfogliare le prime pagine.
Certo che è davvero bello tornare su pagine già lette, quando queste siano ben scritte, è ovvio.
Ora che conosco già la soluzione del mistero che impregna di suspance la prima lettura, posso accoccolarmi con calma nella calda e confortevole ammirazione per gli altri livelli della storia, godo la magistrale scrittura e le perle disseminate in ogni pagina.
Eccolo, Malaussène, il Capro Esiatorio, che non ha mai militato in una qualsiasi organizzazione, "né in una qualsiasi, né in una famosa. All'epoca in cui avevo amici, militavano loro al posto mio, barattando l'amicizia con la solidarietà, il flipper con il ciclostile, le seratine romantiche con i turni responsabili in sede, il chiaro di luna con il bagliore del pavé, Gadda con Gramsci. Sapere se erano loro o io ad avere ragione è un interrogativo troppo grande per chiunque voglia dargli una risposta".
E comunque, lui ed io avevamo altre cose di cui preoccuparci.
Sì, mi sento vicina al buon Benjamin Malaussène, solo che lui è decisamente più brillante e colto di me (certo, con un papà di penna come il suo.... ), così queste ore in sua compagnia, così inaspettate, così non programmate, sono particolarmente liete per me.

Ora mia aspetta tutta la serie ambientata a Belleville, con quella allegra e sgangherata famiglia. Che bella cosa i libri che ti saltano in braccio....

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