martedì 8 gennaio 2013

Il passato che riemerge

L'altra sera siamo andati nella frazione di La Maina a vedere a che punto sono i lavori di pulizia dell'invaso artificiale del lago nel mio comune: stanno svuotando abbastanza velocemente dall'acqua e cominciano a vedersi i ruderi dei vecchi edifici, abbandonati per far posto a questa opera monumentale negli anni '40.
All'epoca la nostra era una delle dighe più alte d'Europa, un'opera di ingegneria colossale, della stessa società che progettò la tristemente famosa diga del Vajont.


Questa è la vecchia borgata con la chiesa...
                           . ..e questo è ciò che ne rimane.


Questi, invece, sono i resti di quello che sarebbe dovuto diventare un albergo.






Qui si vede ancora la traccia coi tornanti della vecchia strada.







Da qualche parte si vedono anche i resti delle latrine in calcestruzzo costruite a fianco delle baracche di legno in cui alloggiavano i prigionieri di guerra neozelandesi che, negli anni di conflitto, hanno lavorato alla costruzione della diga.

Prossimamente posterò altre foto, anche della costruzione.

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